C’è un’espressione che sento spesso e fa riferimento alla commercializzazione dei prodotti agroalimentari italiani, dice: “se questo lo avessero in Francia…”.
Ogni volta che sento questa espressione dentro di me si crea un notevole calore che diventa un fastidio incomprensibile, mi chiedo del perché qualcosa coltivato, allevato, curato, trasformato qui da secoli, ritenuto eccellenza internazionale ed in alcuni casi diventato Patrimonio UNESCO, dovrebbe essere valutato di più in altri paesi; poi ho iniziato a riflettere sul vero significato di una frase del genere e queste sono le mie umili considerazioni.
Partiamo da due concetti che fanno parte della nostra vita in ogni suo istante: Apparenza e Sostanza.
Difficilmente si trova il giusto compromesso ed ancora più difficile è valutarne il giusto valore e bisogno.
Quante volte avete sentito “si compra prima con gli occhi” e su questo Signore e Signori si svela l’unico vero concetto sul quale si fonda il marketing, tutti lo sappiamo, ma poi non siamo in grado di applicarlo e quando ad un mercato o fiera di settore la nostra bancarella rimane desolata e senza acquirenti è il momento di capire che si è puntato solo alla sostanza.
Ho avuto occasione di sentire un’intervista dal vivo del Re del culatello il quale ha passato alcuni anni in Francia durante la sua formazione; spiegava, in modo davvero efficace, la frase di apertura mettendo a confronto il packaging dei formaggi francesi e del più famoso dei formaggi italiani, il Parmigiano Reggiano.
Quando acquistiamo un formaggio francese lo troviamo impacchettato di tutto punto con carte dorate o in piccole confezioni di legno molto curate, se pensiamo alla tipica confezione del nostro PR è in plastica sottovuoto. La differenza è lampante, l’apparenza che batte in prima istanza la sostanza.
C’è chi nella propria vita ha bisogno di apparire per mantenere su di esso la concentrazione, chi invece preferisce tenere un profilo basso e curare dietro le quinte la struttura del palcoscenico, quello che conta alla fine è la qualità del proprio operato o, come nel caso dei nostri prodotti alimentari, la bontà che si porta a casa l’acquirente.
Apparire non è più importante di essere o viceversa, il segreto è capirne le rispettive utilità ed usarle a seconda della situazione.
Il punto della questione italiana potrebbe essere che la nostra indole punta di più alla sostanza che all’apparenza e non perché mancano le capacità di apparire al meglio, ma più semplicemente perché siamo sicuri della sostanza dei nostri prodotti e non c’è nulla da aggiungere.