Il contatto umano ci manca solo quando ci viene impedito, come ai bimbi quando gli si vieta di mangiare caramelle e questo diventa l’unico pensiero.
L’intimità non è solo legata alla camera da letto, ma raccoglie tutti quei momenti dove solo 2 persone sono coinvolte e se c’è sintonia non serve dire una parola per capire le intenzioni dell’altro; questo succede anche con gli amici, quelli che sanno cose di te che è meglio non raccontare.
Oggi tutto avviene online, ma l’unica cosa che non si potrà mai sostituire con la tecnologia è proprio l’intimità: uno sguardo di complicità, una carezza di protezione, sentire il profumo della pelle altrui, dare il 5 all’amico oppure una sana pacca sulle spalle in stile Canavacciuolo.
Proprio ieri guardavo una vecchia puntata di Camionisti in Trattoria Rubio e lo Zingaro e mentre i miei occhi guardavano scene che riconoscevano, la mia mente osservava quanti gesti forse non si potranno più fare, come un oste che da 40 anni accoglie e assolve camionisti con abbracci e carezze.
Di certo qualcosa è cambiato, ma non dobbiamo vivere nella paura di un abbraccio o di un bacio, dobbiamo riscoprire il dono del buon senso e mettere in pratica quei consigli materni che ci stressavano tante erano le volte che ci venivano ripetuti.
Spero che questo periodo abbia insegnato ai solitari che un contatto umano ogni tanto ti può salvare la giornata ed invece, a chi non riesce a stare da solo, abbia dato tempo per mettersi in gioco con sé stesso.