EMILIA ROMAGNA: LA TERRA DELL’ORO

Chi identifica il valore delle cose?

Non voglio psicanalizzare nessuno, lascio questo arduo compito a chi si specializza in psicanalisi, volendo però fare una riflessione spicciola, il valore alle cose lo diamo unicamente noi; mia nonna usava dirmi che io valessi tutti i soldi del paese e questa era chiaramente la sua personale valutazione, ma se ci pensate bene ci sono molte cose prima degli oggetti preziosi ad avere valore.

Nella scoperta dell’Emilia Romagna ci sono storie che parlano di Oro che si trova in forme diverse e che non centrano nulla con il metallo delle parure nascoste negli armadi dei nostri antenati; qui l’Oro può essere Nero o Bianco, ecco perché….

Una delle tradizioni che si sviluppa solo in territorio d’Emilia e più in specifico Modena e Reggio Emilia, vede la produzione di uno dei più preziosi condimenti al mondo, tanto da essere considerato Oro nero, avete già capito parliamo di Aceto Balsamico Tradizionale!

Balsamico

Ma perché un condimento dovrebbe essere paragonato all’oro?

Dovete andare oltre il mero valore dei carati e capire che dentro ad una tradizione secolare c’è il valore del segreto tramandato di famiglia in famiglia, la selezione ed il lavoro del legno, la pazienza del tempo e la cura di ogni dettaglio che si rivela solo nel momento in cui una goccia incontra il nostro palato ed esalta la nostra salivazione lasciandoci estasiati e l’unica cosa che possiamo fare è goderci quell’istante e ringraziare del privilegio concessoci, solo in quel momento capirete il valore dell’Oro nero, quando chiuderete gli occhi e i vostri sensi saranno appagati.

Spostandoci lungo la costa adriatica invece incontriamo la storia dell’Oro bianco per il quale sono state fatte battaglie e che in molti hanno voluto controllare, il Sale!

Saline

In epoca romana infatti il sale era il mezzo di pagamento dei soldati, ecco quindi spiegata l’origine della parola Salario, prima ancora di essere considerato l’alimento che oggi compriamo per pochi centesimi al supermercato, era ciò che conservava il cibo e per questo porta con sé storie di combattimenti per il suo controllo, chi ne possedeva di più era più ricco e le Saline di Cervia sono state motivo di screzi tra la terra di Romagna e la Serenissima che aveva capito molto bene il suo valore e sapeva che chi controllava il sale aveva la moneta di scambio più preziosa, anche Dante aveva provato a mediare questa sfida, ma per chi si ricorda la storia, non finì bene.

A voler essere romantici e usare la libertà letteraria si potrebbe dire che qui abbiamo anche l’Oro giallo, quel giallo di tuorlo che ci dona la sfoglia con la quale prepariamo i piatti della miglior cucina del mondo e qui non c’è divisione, nelle cucine di Emilia e Romagna sapienti Rasdore lavorano a mano l’impasto che si trasformerà in Tagliatelle, Tortelli, Ravioli, Cappelletti, Tortellini, Lasagne e tante altre tradizioni che valorizzano la tavola assieme ad amici e famiglie che sono il vero Oro della nostra vita.

Per chi a questo punto è curioso o gli è semplicemente venuta fame, ha comunque un motivo per venire in terra d’Emilia Romagna e concedersi di assaggiare il nostro Oro.

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